Qualche volta mi è capitato di ascoltare interviste a modelle o giocatori di calcio di un certo livello. Tutti con un bel fisicaccio, sicurissimi di sè, firmatissimi (ovvio) dalle mutande, ai calzini, al vestito. E spesso li ho sentiti lamentarsi del lavoro che svolgono: faticoso, stancante, una vitaccia che li costringe a spostarsi da una parte all'altra del mondo, una carriera brevissima, che dura qualche anno e chissà dopo che fine faranno.
Ho svolto una breve indagine:
Mario Balotelli (preso a caso):
Giocatore di calcio Liverpool
Anno di nascita: 1990 Italia
Stipendio Annuo: € 5.333.333,00
Mensile: € 444.444,00
Settimanale: € 106.667,00
Giornaliero: € 21.333,00
Passiamo ora alle modelle:
Gisele Bundchen:
regina indiscussa delle passerelle, 42 milioni di dollari annui.
(La conversione in euro la lascio a voi, troppo complicato per me).
Ed infine, per fare una debita proporzione, prendiamo il caso di un operaio metalmeccanico che ha iniziato a lavorare a vent'anni e oggi ne ha 45. Se la sua carriera futura non dovesse subire variazioni di continuità, si troverà a smettere di lavorare con una pensione "anticipata" a 64 anni e sei mesi, pari a 1.8773 euro mensili.
Per cui ho dedotto:
ogni volta che una modella o un calciatore affermano che il loro è un mestiere breve, duro, pesante, faticoso, in una qualsiasi fabbrica, in qualche parte del mondo, un operaio muore!